Credito bancario: quali alternative?
I governi che si sono succeduti negli anni 2012-2014 hanno creato un contesto favorevole all’offerta di nuove fonti di finanziamento per la crescita delle PMI, varando una serie di provvedimenti a sostegno delle imprese per favorire nuovi canali alternativi al credito tradizionale e agevolare il ricorso al mercato dei capitali, al fine di incrementare la competitività.
Con il Decreto Sviluppo (Decreto-legge 83 del 22 giugno 2012, convertito in Legge 134/2012) e il Decreto Sviluppo Bis (Decreto-legge 179 del 18 ottobre 2012, convertito in Legge 221/2012) è stata rivista la disciplina relativa a tutti gli strumenti di debito emessi da piccole e medie imprese e da società non quotate, nello specifico:
• obbligazioni a medio-lungo termine (i cosiddetti Minibond);
• cambiali finanziarie, che si differenziano dai Minibond per la loro durata compresa tipicamente tra 30 giorni e fino a 36 mesi, utilizzate per esigenze di liquidità a breve;
• obbligazioni subordinate, il cui rimborso in caso di problemi finanziari dell’emittente avviene successivamente rispetto a quello dei creditori ordinari;
• obbligazioni partecipative, emesse per esigenze di medio-lungo periodo in relazione ad un piano di sviluppo che preveda forti incrementi di valore dell’emittente, principalmente utili in fase di turnaround.
Il Decreto Sviluppo ha esteso la possibilità di emettere obbligazioni superiori al doppio del patrimonio netto a tutte le società non quotate, diverse dalle banche e dalle microimprese. Anche da un punto di vista fiscale sono state introdotte novità: è prevista sia la deducibilità delle spese di emissione delle obbligazioni, nell’esercizio in cui sono sostenute, sia la possibilità di dedurre gli interessi passivi nei limiti previsti dalla normativa (art. 96 TUIR) a condizione che le obbligazioni o titoli similari siano negoziati in mercati regolamentati o detenuti da investitori professionali.
Il Decreto Destinazione Italia (Decreto-legge 145 del 23 dicembre 2013, convertito in Legge 9/2014), inoltre, ha introdotto specifiche misure per eliminare ulteriori vincoli di natura normativa e fiscale, agevolando la diffusione di forme di finanziamento di medio-lungo termine alternative o complementari a quelle bancarie. Tra le principali novità è utile ricordare:
• la semplificazione delle procedure di cartolarizzazione ed estensione di tale disciplina anche alle operazioni realizzate mediante la sottoscrizione di obbligazioni e titoli similari, eliminando alcuni onerosi adempimenti richiesti per strutturare tali operazioni permettendone quindi un più largo utilizzo;
• l’agevolazione dell’investimento in Minibond per assicurazioni e fondi previdenziali;
• la possibilità per il Fondo Centrale di Garanzia di prestare garanzie anche alle società di gestione del risparmio, per gli investimenti dei fondi specializzati in Minibond. Un grande vantaggio per i sottoscrittori di obbligazioni sia per la riduzione dei rischi che comporta la garanzia, sia per la riduzione dell’assorbimento patrimoniale qualora siano soggetti sottoposti alla vigilanza prudenziale di Banca d’Italia.
Da febbraio 2013, infine, è attivo ExtraMOT Pro, il nuovo segmento professionale del mercato ExtraMOT dedicato a obbligazioni e titoli similari emessi da società di capitali, società cooperative, mutue assicuratrici o enti. L’emittente che sceglie di quotare i propri strumenti su Borsa Italiana aumenta la propria visibilità presso il sistema finanziario nonché verso i clienti e fornitori. La procedura di ammissione alla quotazione è semplificata per agevolare le imprese che per la prima volta sperimentano il mercato dei capitali.